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Zodiaco

Zodiaco - Maxime Chattam Questo è il primo libro letto sull’Ebook. Sfortunatamente non sarà l’ultimo ma quasi.
Da molti mesi ormai, sempre più spesso, sento che la gente si avvicina a questo nuovo modo di leggere. Per chi, come me, ama sopra ogni cosa la stupenda sensazione delle pagine da girare, storce sempre molto il naso su questo argomento.
Indubbiamente ci sono dei lati positivi. Come tanti, anche io cerco di guardare il prezzo dei libri che compro. Ultimamente siamo arrivati a dei livelli assai proibitivi e devo limitare la spesa il più possibile. Un’altra cosa poco comoda, anzi no due, è che alcuni volumi sono grossi e pesanti. Chi come me si muove con i mezzi, magari nell’ora di punta, sa bene che a quel punto leggere è impossibile! Tra l’altro, io uso una borsa grande perché DEVO portarmi dietro tutto quello che ritengo necessario, quindi un libro non è un problema ma chi usa borse più piccole, cosa fa? Sono cose da tener conto. Alcuni dividono i libri in base alla quantità di spazio che occupano. I più grandi si leggono a casa e gli altri quando sono fuori. Distribuzione precisa e comoda, fino a che non ci capita sotto mano un libro che ci prende moltissimo, a quel punto cosa facciamo? Continuiamo a lasciarlo a casa visto che è grosso o rischiamo e ce lo portiamo dietro? Dilemma. Un altro problema sorge durante le ferie, quando dobbiamo decidere quali e quanti libri portarci dietro. L’estate scorsa, sono partita per una settimana con una mia amica e sua madre. Ci aspettava una settimana di ozio estremo e come mio solito mi sono messa davanti alla libreria e ho incominciato a pensare. Come alcuni di voi sanno, quando si parte in aereo, le borse devono avere un peso specifico, così armata di borsa e bilancia ho incominciato a fare le prove tattiche! Uno potrebbe dire, dai, in una settimana puoi anche portarti solo un paio di libri…. Ti piacerebbe aver ragione eh?! Invece non è così!
A quel punto vengono pensieri pessimistici e cerchi di farcene stare il più possibile, senza però dimenticare tutto il resto che realmente ti serve.
Possono sembrare sciocchezze, ma questi sono per noi problemi veri e propri. Per questo è nato l’Ebook. In teoria dovrebbe essere un’invenzione miracolosa. Vero ma fino ad un certo punto.
Alcuni libri sono effettivamente meno costosi, ma non tutti! Non c’è tutta questa vasta scelta, il formato deve essere quello giusto, devi ricordarti che è comunque un oggetto elettronico e quindi deve essere ricaricato (prega che tu abbia a portata di mano una presa della corrente!). Se non lo prendi buono, rischi di avere tra le mani una roba fuffa e inutile (cosa che però non succede con un vero libro, al massimo trovi delle pagine spiegazzate). Bisogna fare attenzione a non farlo cadere. Non puoi metterlo impunemente in borsa, perché potresti rovinare lo schermo o accenderlo per sbaglio e quindi scaricarlo o rompere qualche tasto. Insomma…. Indubbiamente ci potrebbe essere un certo risparmio e una gran comodità quando ci si sposta ma la cosa (a mio avviso) finisce lì.
Non dico tutto questo solo per far polemica ma per il fatto che ho testato in prima persona.
Come ho detto all’inizio, Zodiaco è il primo libro che ho letto sull’Ebook.
Era già da un po’ di mesi che girava in casa (non è mio) e mi stavo chiedendo com’era. La trama del libro mi interessava molto e allora ho deciso di provare.
Nuova esperienza a parte, posso dire che mi aspettavo poco dal racconto. A me l’Horror e il Thriller piacciono molto come generi, ma i libri che di solito leggo hanno sempre un po’ una vena romantica. Perché? Insomma, se incominci con un massacro, non puoi finire tra rosa e fiori.
Questo libro però mi ha stupito. Questa storia racconta di un’indagine svolta dalla Polizia Militare, per una serie di brutali omicidi. Vorrei precisare che io mi impressiono difficilmente ma qui, per la prima volta, leggendo un passaggio, mi sono sentita male. Tanto di cappello a Maxime Chattam, perché ha un modo di scrivere veramente strepitoso. Non solo descrive le scene in maniera eccellente, ma riesce a sostenere un intricato giro di sospetti e indizi. Fino alla fine della storia, mai avrei sospettato del colpevole!
Un’altra cosa che ho trovato molto piacevole, sono i personaggi. Non ne ho uno “preferito”, però ho apprezzato molto il fatto che fossero brutalmente umani, veri.
Non solo nel racconto, sentiamo l’eco della guerra ma leggiamo nel profondo l’animo di chi la deve vivere. Ci troviamo a seguire l’intera storia attraverso persone coraggiose ma con grandi difetti. Basta con quest’idea che se uno va in guerra, allora deve essere per forza un valoroso senza macchia, costretto ad uccidere solo per proteggere il suo paese. Questa è finzione. Indubbiamente nella realtà c’è chi lo fa per il bene degli altri, però dobbiamo anche tener presente che un tempo (e a volte anche adesso), la gente che andava in guerra era prevalentemente gente che amava uccidere o che nascondeva qualcosa di tremendo.
Il Tenente Frewin e l’infermiera Ann, sono i primi esempi di ciò che intendo. Protagonisti di questa avventura, umani, assassini. Persone forti che affrontano con coraggio morboso una sfida contro la morte e il suo messaggero. La squadra della PM è compatta, come una famiglia e determinata a catturare la feroce bestia, ma come possono sconfiggerla se tutti gli indizi fanno pensare che il nemico è in mezzo a loro? Diffida dai nemici ma ancora di più dagli amici. Non mi ricordo dove l’ho sentita ma in questo caso, direi che è abbastanza azzeccata.
Non mi sento di consigliarlo a tutti, non perché non sia un bel libro, anzi! Però è crudo fino alla nausea e non tutti effettivamente sono disposti ad immergersi in questo mondo.
Quindi, prima di decidere di leggerlo, pensateci.